JUDO. Grand Slam Di Parigi. Report. Video Fight.


Ancora una volta il Grand Slam di Parigi offre un grande spettacolo agli appassionati del Judo Europeo portando sui quattro tatami dell' Accor Hotels Arena  di Bercy, il meglio degli atleti mondiali.

Circa 20.000 spettatori hanno assisito, nelle due giornate, alla performance dei 442 judoka provenienti da 84 nazioni che si sono battuti per il podio e per i preziosi punti che permetteranno di scalare il ranking per Rio 2016.

La prima giornata vedeva le categorie femminili dei  -48kg, -52kg, -57kg -63kg e le categorie maschili dei -60kg, -66kg e -73kg .
Nei -48kg vittoria della mongola Munkhbat sulla belga Van Snick.
Grande attesa per Majlinda Kelmendi, nei 52kg, alla prima vera grande prova dopo il lungo stop per infortunio. La Kosovara vince la finale per ippon di o-uchi-gari  contro la svizzera Evelyne Tschopp che conquistava così, a sorpresa, il secondo posto, dopo che la numero uno Andreea Chitu, veniva subito eliminata.
Nei 57kg è Telma Monteiro a prendere l'oro battendo in finale meritatamente la Mongola Dorjsuen Sumiya al Golden score. La campionessa europea si rifà così dell'amarezza patita nell'ultimo mondiale. Niente da fare per Giulia Quintavalle che lasciava il torneo al primo turno.
Tina Trstenjak(slo) nei 63kg aggiunge un altro oro alla sua bacheca dopo l'oro del mondiale di Astana confermandosi atleta di rango superiore. 
Nella stessa categoria la nostra Edwige Gwend perdeva la finale per il terzo posto contro la tedesca Martyna Trajdos in un match rocambolesco.
“Ovviamente – ha detto Gwend in un'intervista alla Fijlkam- non sono contenta di com’è finita la gara, perché ci tenevo tanto alla medaglia in questo Grand Slam! Ma se devo analizzare la gara in sé, posso dire senz’altro che ho avuto più di qualche riscontro positivo sulle avversarie, è cresciuta la consapevolezza di poter vincere con chiunque e, più precisamente, ho messo seriamente in difficoltà avversarie di grande spessore e quindi si tratta solo di aggiustare e lavorare ancora di più sullo specifico.” 
Tra gli uomini nei -60kg il giapponese Takato Naohisa  infrangeva i sogni francesi di oro nella prima giornata, battendo in finale Vincent Limare con un Waza-ari di kata-guruma.
Il longevo ucraino Zantaraia, invece, perdeva la finale con il mongolo Davaadorj Tumurkhuleg nei 66kg, mentre nella stessa categoria Elio Verde si doveva accontentare del 7° posto.
Il numero uno al mondo dei 73kg, Orujov, cedeva il passo in finale al giapponese Akimoto e il giovane Antonio Esposito, nonostante una prova incoraggiante, si fermava al 7° posto.
“Il bicchiere per me è mezzo pieno – ha detto Esposito – si tratta infatti dei primi tornei che faccio con i ‘grandi’ e questa gara mi ha permesso di capire che sono all’altezza per competere anche con loro! Mi auguro che la prossima volta le cose possano andare ancora meglio, magari evitando di commettere quei piccoli errori che oggi sono stati decisivi” 
La seconda giornata vedeva nei 70kg femminile un tabellone degno di un mondiale. A contendersi il podio c'erano Vargas, Polling, Bolder, Posvite, Pinot, Conway e...la vincitrice Takimoto!
Con i -78kg femminili suonava per la prima volta la Marsigliese. E' Audrey Tcheumeo a dare il primo oro alla Francia battendo in finale la giapponese Sato.
Nei massimi femminili Emilie Andeol, già campionessa europea in carica, faceva esplodere l'arena vincendo per osaekomi sulla tedesca Konitz davanti al suo pubblico.
Negli 81kg maschili, l'uzbeko Sobirov conquistava il suo primo Grand Slam mentre Antonio Ciano “frantumava” la sua possibilità di podio non accorgendosi che gli era stato tolto uno yuko durante il suo secondo incontro. Infatti l'azzurro, forte del vantaggio conquistato sullo spagnolo Adrian Nacimiento Lorenzo, controllava in match “concedendosi” qualche shido di troppo. Nel frattempo la giuria eliminava (?) lo Yuko dal tabellone dell'ignaro Ciano che non veniva avvertito ne dal giudice ne dal tecnico che lo seguiva. Riteniamo che il podio fosse alla sua portata.
Il georgiano e numero uno al mondo Varlam Liparteliani ribadiva il suo status vincendo la finale sul francese Iddir durante il golden score.





Perdente ai mondiali ma vincente davanti al suo pubblico Cyrille Maret nei -100kg con un Yuko di Osoto-otoshi, faceva cantare per la seconda volta a Bercy, tutti in piedi, la Marsigliese, battendo il brasiliano Buzacarini.


Orfana del re (Teddy Riner) la categoria dei massimi vedeva la vittoria finale del giapponese Harasawa che che rifilava uno spettacolare Uchi-mata al brasiliano Moura.

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