Baby MMA?

Le MMA sono lo sport del momento e la loro crescita è esponenziale. Il combattere a 360°, apparentemente senza regole ci riporta nella mente alle arene dell'antica Roma, dove i gladiatori si sfidavano e combattevano per la vita.
 Ora c'è la gabbia al posto dell'arena, non c'è il gladio ma le nude mani, la vita non è in palio, però le MMA per i profani, per gli "effemminati" (direbbe Leonida), per i buonisti, restano quanto di più vicino abbia l'uomo con la bestia.
E allora mettere in scena questi spettacoli non potrebbe essere controproducente?

Ecco l'articolo da dove abbiamo preso foto e video. Ognuno tragga le proprie considerazioni.

"- di Laura Caselli -
 È uscito ieri, 5 Novembre 2013, sul giornale online dailymail un articolo sconvolgente dal titolo “Inside the outrageous world of child cage fighting: Tiny boys who are trained to attack each other in America’s baby MMA arenas” (ovvero “Dentro allo scandaloso mondo delle gabbie da combattimento per bambini: ragazzini addestrati a picchiarsi nelle arene MMA americane”). L’articolo ci parla di questo “sport” emergente negli Stati Uniti che ha già coinvolto circa 3 milioni di bambini e che sta (giustamente) facendo scalpore. I piccoli combattenti iniziano giovanissimi; sul ring si possono vedere combattere anche bambini di soli 5 anni! Talvolta non indossano nemmeno le protezioni adeguate, rischiando così di farsi parecchio male… Oltre al pericolo fisico, questi bambini e bambine (eh già, anche le femminucce sono coinvolte) rischiano di incappare in disordini sociali e psicologici. Immaginate cosa può provare un bambino di 6/7 anni che viene accompagnato in una gabbia di ferro e incoraggiato da un pubblico in delirio a combattere secondo delle regole (praticamente inesistenti) del mixed martial arts: una forma di arti marziali miste in cui vale praticamente tutto. Come se non bastasse, ai più “talentuosi” viene dato loro un nome d’arte raccapricciante. Un esempio? Il piccolo Mason Bramlette (nella foto qui sopra), 7 anni, è stato soprannominato “la bestia”. Kristofer Arrey, anche lui 7 anni, viene chiamato “il collezionista di braccia”… In un’intervista apparsa sulla CNN, il fotografo Sebastian Montalvo racconta di aver assistito ad una scena scioccante: durante un combattimento tra due bambini di 7 anni, uno dei due scoppia a piangere. L’arbitro gli chiede: “va tutto bene? Vuoi che interrompiamo il combattimento?”. A quel punto il padre del bambino si mette a urlare: “Rimani sul ring!”. Montalvo aggiunge: “I genitori sono super-competitivi. Vogliono che i loro figli vincano a tutti i costi.” 

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