GLORY 3. Dott. Daniele Trevisani. Il Glory Visto Da Dentro.


Il Glory visto da dentro... alcune immagini a caldo.
Il momento più emozionante del Glory a Roma? non saprei cosa scegliere.. parto dalle stupidaggini... salire su un ascensore e trovarci per caso Ramon Dekkers e parlare con lui di quando ci siamo visti 15 anni fa, poi vederlo scomparire, ognuno al suo destino o forse rivedersi tra qualche mese?
Vedere la faccia di Mustapha Haida - il grande Musta, una persona eccezionale... vederlo cambiare, trasformarsi, e diventare quella di una tigre che sprizza pura energia animale, durante gli esercizi di training mentale mentre ogni tanto passava di soppiatto qualche golfista impaurito allo Sheraton? ... per poi tornare a rilassarsi e ridere e scherzare? Le hostess della Singapore Airlines? Costringere un toscano a bere Lambrusco dell'Emilia - che è come far fare un bagno a un gatto? O qualcosa di più serio? Dare un piccolo supporto ad un team già così forte e a due allenatori così preparati come Dimitri Monini e Fabio Iaiunese? Provarci con ogni briciolo della coscienza per scegliere la tecnica giusta? Come vi sentireste a dover aiutare un atleta che ha quasi battuto Buakaw? Per trovare l'assetto mentale giusto, senza scendere nelle banalità? Ma fammi ricordare meglio.... sembrano passati anni... Ecco... Aspettare per vedere la faccia di Giorgio Petrosyan al rientro dalla spogliatoio, dopo ogni match sempre più provata e ogni volta vederlo rialzarsi e ripartire... vedere due fratelli come Giorgio e Armen Petrosyan fare squadra e aiutarsi col cuore come dovrebbe essere per tutti i fratelli? Vedere la faccia dura di Alfio Romanut intenerirsi?

 Essere in mondovisione con 183 paesi collegati in tutto il pianeta? No, la cosa che devo dire mi ha commosso di più è stata poter sciogliere la bevanda di Giorgio per aiutare il team che in quel momento era al massimo impegno e sentire normale il fatto di dare una mano, un micro-istante e aiutare una pesona cui non devo niente, come se fosse mio fratello in quel momento... e poco dopo vedere viceversa il team di Giorgio aiutare Musta per il bendaggio fattosi urgente improvvisamente... e poi, tornare alla partenza, vedere un atleta guardare fuori sul bus che lo porta al Palalottomatica e chiedersi a cosa sta pensando... forse a casa... è proprio vero che la memoria è visiva, io ricordo bene solo queste immagini, domani ricorderò meglio...

dott. Daniele Trevisani, Coach e Mental Trainer, Fulbright Scholar University of Florida.
https://www.facebook.com/dr.daniele.trevisani

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