MUAY THAI. Intervista A Mathias Gallo Cassarino Post Fight.


Mathias vado subito al sodo perché siamo troppo curiosi relativamente al match con questo Australiano Joe “The Killer” Concha.

Permettimi di citare un grande giornalista : Gianni Minà che il 7 novembre del 1994 scrisse che Clay/Alì dopo aver sconfitto Foreman, contro tutti i pronostici, gli disse : "Gli incontri importanti si vincono prima di salire sul ring" . Cosa ne pensi? E soprattutto cosa hai pensato prima di salire sul ring?
Si, Alì aveva ragione ma non del tutto secondo me, i match si decidono di vincere anche durante dopo aver testato l’avversario ed e’ quello che è successo a me in quest’ultimo match. Volevo vincere ma non ero sicuro di riuscirci finché non sono salito sul ring e ho cominciato a combattere. Prima di salire ero teso e parlando con mio padre è uscito anche il fatto che ero molto curioso di vedere cosa sapeva fare questo “ the Killer” e quindi di imporre la mia scuola “made in Thailand” , quindi si devo dire che Ali e’ sempre Ali e’ aveva ragione!
Pensi che ti chiederanno al rivincita o dovrai difendere la cintura con un altro Australiano? Quando?
Forse, tra qualche mese, dopo essersi allenato duramente Joe vorrà riprovarci ma comunque penso e spero di affrontare un altro Australiano. Il match è stato duro in se per se e la trasferta quanto ha influito sul match ? Ho visto le foto e immagino facesse molto freddo e tu non sei più abituato al freddo, o sbaglio?
Si, direi che il match è stato duro più che altro per le condizioni climatiche, è stato difficile scaldarsi e quando sono salito comunque non ero caldo come lo sono quando combatto in Thailandia. L’avversario ha fatto il suo ma ne ho affrontati di più duri. Cambiando argomento : come ti trovi al Sitsongpeenong? So che vivi con grandi campioni del calibro di Kem, Sittichai, Bovy e Bernueng; come si convive con i Thailandesi? Sei supportato bene o sopportato ?
Mi trovo bene per quanto riguarda l’allenamento, per quando riguarda la vita di tutti giorni un po’ meno in quanto vivendo nel camp la vita è molto monotona. Con i miei compagni Thailandesi si è creato un buon rapporto anche se siamo molto diversi c’è grande rispetto e collaborazione. Gli allenatori mi seguono in maniera maniacale per farmi crescere e per essere preparato bene per i match e dal punto di vista umano mi trattano veramente molto bene. L’unica cosa che spesso mi manca è la cucina Italiana anche se adoro il Thai ..Thai food tutti i giorni diventa ‘pesante’. Per il match in Australia ti hanno allenato in modo particolare ? Chi ti ha seguito e come ?
Sono stato allenato molto molto duramente da (Ajarn) Laem che è l’allenatore di Kem e Sittichai, sono stato fortunato perché loro erano a riposo e ha seguito solo me. In certi momenti mi ha assillato al punto da farmi “scoppiare” ma poi i risultati arrivano anche grazie a quello.
Ora hai 19 anni, sei campione del mondo amatoriale e W.M.C. Against Drugs, campione di una provincia del sud Thailandia e ora anche Australiano, paradossalmente ti manca solo di conquistare qualcosa nella terra dove sei nato: l’Italia. Che ne pensi? C’è spazio nel tuo medagliere e tra i tuoi desideri, soprattutto, per una cintura Italiana?
Si, direi di si. Spero di poter combattere per un titolo in Italia! Vedo che il livello Italiano è cresciuto tanto anche per la Muay Thai e quindi sarà una trasferta sicuramente impegnativa. Combatterò in Italia ma solo di Muay Thai 5x3 ‘full rules’ con gomiti e clich e farò del mio meglio per soddisfare il pubblico Italiano che mi aiuta e mi segue in ogni match virtualmente e sempre più spesso anche personalmente.
Grazie per L’intervista e complimenti ancora per la tua carriera .


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